lunedì 7 novembre 2016

STEP 05 - IL COLOR GLICINE NELLA MUSICA



GLICINE


Glicine, addosso a te


aria, acqua odor di caffè


quel profumo dolce di suono


quel colore che sa di sole


avanzo piano, troppo piano


strigno forte quell’ ansia che odiavo


viola ha spento, vola lento


e al tramonto mi tingo di pianto






Altro che festa, altro che gioia 


prendi un sottolio di paranoia 


storie che ormai son fiabe ormai 


Altro che niente, niente e ogni cosa 


hai una sottana che sa di troia 


storie che ormai son fiabe ormai 







Glicine, addosso a te 


aria, acqua odor di caffè 


quel profumo dolce di suono 


quel colore che sa di sole 







Altro che festa, altro che gioia 


prendi un sottolio di paranoia 


storie che ormai son fiabe ormai 


Altro che niente, niente e ogni cosa 


hai una sottana che sa di troia 


storie che ormai son fiabe ormai 





Altro che festa 


storie che ormai 


altro che niente 


storie che ormai son fiabe ormai




Autore: normalinsane






IL BALCONCINO FIORITO



Coi libri sotto i’ braccio pe’ la via,


a quella bella età che ‘on torna più,


a un balconcino pieno di poesia


lo sguardio mio s’andò a posar lassù.


Un glicine fiorito e qualche rosa


facean di que’ balcone una gran cosa.






Sul balconcin fiorito


vidi un capino biondo.


“Mi butti un fiore”


chiesi un poco ardito,


“Sarà per me un tesoro


in questo mondo”.






Lei mi buttò ‘na rosa,


la strinsi sul mio cuore.


Il cuor mi disse piano


qualche cosa,


mi disse ‘na parola sola:


“Amore”






In grigioverde, con il reggimento,


la Patria un giorno mi chiamò laggiù.


Per quella strada ripassai, rammento,


ed il mio sguardo ritornò lassù,


a’ balconcino ancora tutto in fiore,


laddove c’era un pezzo del mio cuore.






Dal balconcin fiorito


cadde una rosa


e in fretta la presi,


e, con um modo un poco ardito,


io l’ho legata


con la baionetta.






Lei mi buttò un bacione,


disse “Porta fortuna”.


S’allontanava al passo


il battaglione,


pensavo, mi dicevo:


“Te, o nessuna”.






Ricordo che a’ ritorno son passato,


co’ core che no’ mi reggeva più,


di sotto a’ balconcino, innamorato,


ma nessun fiore mi si buttò giù.


E mi fu detto alfine, un triste giorno:


“Pare che la bimba e no’ farà ritorno”.






Sotto al balcon fiorito


passo di tanto in tanto.


Passato il tempo


son così intristito


che i’ core non mi regge


e scoppio in pianto.






Ricordo dei ventanni,


amori dolci furon,


ma un dia, sogno mio,


gioia infinita,


avevo dato a te


tutta la vita!







Autore: Riccardo Marasco





NELLA MIA CITTA'




Nella mia città


c’è una casa bianca


con un glicine in fiore


che sale, sale, sale su


Nella mia città


c’è una casa bianca


con un glicine in fiore


che sale, sale, sale su


sulla mia città


c’è un cielo grande


che ti spalanca il cuore


e non ti delude mai


Shalla-la


la luce mi attraversa


quanto male fa


ma nel parco si muove già


una brezza che pettina il prato


e si allarga felice


là più in là nell’infinito va


a cercare la voce tua


che riecheggia per tutto il selciato


lungo il viale alberato


shalla-la nell’infinito va


Nella mia città


c’è una ferrovia


che sferraglia da sempre


ma non mi abbandona mai


e guardando in là


c’è rimasto un prato


ancora un po’ spelacchiato


dove correvamo noi


Shalla-la


il giorno sta iniziando


un’altra volta ormai


ed un clacson mi sveglia già


emergendo da un mondo agitato


che mi ero scordato


Shalla-la


il mio canto se ne va


a cercare un’immagine che


che bisboccia per tutta la casa


come fosse una rosa shalla-la


una rosa senza età


Shalla-la


nella mia città


shalla-la


cara mia,


splendida città


shalla-la


dolce mia città


unica,


shalla-la


tenera città


shalla-la


nella mia città



Autore: Mogol - Pino Mango


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