GLICINE
Glicine, addosso a te
aria, acqua odor di caffè
quel profumo dolce di suono
quel colore che sa di sole
avanzo piano, troppo piano
strigno forte quell’ ansia che odiavo
viola ha spento, vola lento
e al tramonto mi tingo di pianto
Altro che festa, altro che gioia
prendi un sottolio di paranoia
storie che ormai son fiabe ormai
Altro che niente, niente e ogni cosa
hai una sottana che sa di troia
storie che ormai son fiabe ormai
Glicine, addosso a te
aria, acqua odor di caffè
quel profumo dolce di suono
quel colore che sa di sole
Altro che festa, altro che gioia
prendi un sottolio di paranoia
storie che ormai son fiabe ormai
Altro che niente, niente e ogni cosa
hai una sottana che sa di troia
storie che ormai son fiabe ormai
Altro che festa
storie che ormai
altro che niente
storie che ormai son fiabe ormai
Autore: normalinsane
IL BALCONCINO FIORITO
Coi libri sotto i’ braccio pe’ la via,
a quella bella età che ‘on torna più,
a un balconcino pieno di poesia
lo sguardio mio s’andò a posar lassù.
Un glicine fiorito e qualche rosa
facean di que’ balcone una gran cosa.
Sul balconcin fiorito
vidi un capino biondo.
“Mi butti un fiore”
chiesi un poco ardito,
“Sarà per me un tesoro
in questo mondo”.
Lei mi buttò ‘na rosa,
la strinsi sul mio cuore.
Il cuor mi disse piano
qualche cosa,
mi disse ‘na parola sola:
“Amore”
In grigioverde, con il reggimento,
la Patria un giorno mi chiamò laggiù.
Per quella strada ripassai, rammento,
ed il mio sguardo ritornò lassù,
a’ balconcino ancora tutto in fiore,
laddove c’era un pezzo del mio cuore.
Dal balconcin fiorito
cadde una rosa
e in fretta la presi,
e, con um modo un poco ardito,
io l’ho legata
con la baionetta.
Lei mi buttò un bacione,
disse “Porta fortuna”.
S’allontanava al passo
il battaglione,
pensavo, mi dicevo:
“Te, o nessuna”.
Ricordo che a’ ritorno son passato,
co’ core che no’ mi reggeva più,
di sotto a’ balconcino, innamorato,
ma nessun fiore mi si buttò giù.
E mi fu detto alfine, un triste giorno:
“Pare che la bimba e no’ farà ritorno”.
Sotto al balcon fiorito
passo di tanto in tanto.
Passato il tempo
son così intristito
che i’ core non mi regge
e scoppio in pianto.
Ricordo dei ventanni,
amori dolci furon,
ma un dia, sogno mio,
gioia infinita,
avevo dato a te
tutta la vita!
Autore: Riccardo Marasco
NELLA MIA CITTA'
Nella mia città
c’è una casa bianca
con un glicine in fiore
che sale, sale, sale su
Nella mia città
c’è una casa bianca
con un glicine in fiore
che sale, sale, sale su
sulla mia città
c’è un cielo grande
che ti spalanca il cuore
e non ti delude mai
Shalla-la
la luce mi attraversa
quanto male fa
ma nel parco si muove già
una brezza che pettina il prato
e si allarga felice
là più in là nell’infinito va
a cercare la voce tua
che riecheggia per tutto il selciato
lungo il viale alberato
shalla-la nell’infinito va
Nella mia città
c’è una ferrovia
che sferraglia da sempre
ma non mi abbandona mai
e guardando in là
c’è rimasto un prato
ancora un po’ spelacchiato
dove correvamo noi
Shalla-la
il giorno sta iniziando
un’altra volta ormai
ed un clacson mi sveglia già
emergendo da un mondo agitato
che mi ero scordato
Shalla-la
il mio canto se ne va
a cercare un’immagine che
che bisboccia per tutta la casa
come fosse una rosa shalla-la
una rosa senza età
Shalla-la
nella mia città
shalla-la
cara mia,
splendida città
shalla-la
dolce mia città
unica,
shalla-la
tenera città
shalla-la
nella mia città
Autore: Mogol - Pino Mango
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