domenica 20 novembre 2016

STEP 08 - LA SAGGEZZA POPOLARE

LEGGENDA PIEMONTESE

Esiste una vecchia leggenda piemontese che narra la nascita del Glicine. La leggenda racconta: "c'era una volta una fanciulla che non amava il suo aspetto. In realtà non era brutta, ma la sua era una
bellezza fuori dal comune. Per questo si sentiva esclusa e diversa dalle altre giovani del villaggio, che invece rientravano nei canoni estetici di quei tempi. Oggi diremmo che quella era una ragazza particolare, ma invece di vivere questa sua diversità come un pregio, invece di sentirsi unica, la fanciulla soffriva. Un giorno, in cui nessuno ricorda esattamente cosa accadde, il suo dolore raggiunse l’apice ed ella si rifugiò in un giardino assolato per piangere tutte le sue lacrime. La natura che invece aveva riconosciuto la sua bellezza, triste nel vedere tanta disperazione, decise di intervenire e cominciò a far nascere intorno alla giovane una pianta dai fiori bellissimi e dal profumo inebriante. Rimasta colpita dallo splendore di questa pianta, così diversa e unica dalle altre, per le forme e i colori posseduti, la ragazza si rinfrancò e capì di possedere anch'essa una bellezza unica. Da quel giorno la sua diversità non fu più un difetto. All'improvviso si accorse che tutto il mondo aveva da sempre riconosciuto quanto fosse bella e che soltanto lei non lo sapeva. Capì che il motivo per cui tutti la tenevano a distanza era perché non si sentivano alla sua altezza e da quel giorno visse la sua vita serenamente. La pianta che era nata dalle lacrime della bellissima fanciulla era un Glicine". Questa leggenda, secondo le superstizioni popolari, fa di questa pianta il simbolo della bellezza rara.


USANZA GIAPPONESE

In Giappone era usanza degli imperatori, durante i loro lunghi viaggi di rappresentanza in terre
Glicine bonsai
straniere, portare con sé dei piccoli bonsai di glicine, affinché giungendo alla corte di altre dinastie potessero portare in dono i piccoli alberelli in segno di amicizia e benevolenza da parte dell’Imperatore nei confronti degli abitanti delle terre su cui erano giunti.(ilgiardinodeltempo)


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